#SpazioTalk, Gianni Savio chiude la rosa 2022: “Zardini motivato e con margini di miglioramento, dispiace per Pozzovivo”
Siamo vicini a Natale, ma per Gianni Savio questo vuol dire che siamo vicini alle corse. Intervenuto nel corso della nostra ultima puntata di #SpazioTalk, l patron della Drone Hopper – Androni Giocattoli ha tirato le somme sul mercato e, al tempo stesso, ha aperto le porte sulla stagione 2022. Una rosa di 23 corridori, ultimata con il neo-acquisto Edoardo Zardini, si prepara ad affrontare i primi tre impegni di gennaio, ovvero Vuelta Al Tachira, Vuelta San Juan e Challenge Mallorca. Non manca la domanda che tutti vorrebbero fargli, visto che un corridore come Domenico Pozzovivo in squadra può far gola a tanti, e il team manager non si fa cogliere impreparato.
Possiamo dire che Edoardo Zardini è un vostro corridore ormai?
Sì, è giusto! Non lo abbiamo ancora annunciato, ma abbiamo ingaggiato Edoardo Zardini. Devo dire anche che dai test e dagli allenamenti effettuati in Benidorm ha dimostrato già di avere una buona condizione. Non a caso lo porteremo alla Vuelta San Juan, perché alla Vuelta al Tachira portiamo i giovani, mentre al San Juan e al Challenge Maiorca che sono in concomitanza, portiamo corridori già con una certa esperienza.
Un bell’acquisto per la rosa, possiamo considerare concluso ora il vostro CicloMercato o ci saranno altre sorprese?
Sì, assolutamente terminato. Poi lui è motivato, prima di farlo firmare ho parlato a lungo con lui, quindi ritengo anche che sia un corridore che abbia margini di miglioramento. Non è più giovane, ma non è neanche vecchio. E poi viene da stagioni in cui per un motivo o per un altro è stato condizionato e non ha potuto esprimersi al meglio.
Non ci lasci neanche il sogno di un certo ciclista italiano con un po’ di esperienza che non ha avuto la possibilità di rinnovare con la Qhubeka…?
Lo so di chi parli (ride, ndr), cioè Domenico Pozzovivo, e mi fa piacere che tu me lo chieda così posso darti una risposta. Ho grande stima per Domenico Pozzovivo, che ritengo un gran corridore. Ha un grande carattere, quella determinazione che io chiedo sempre ai nostri corridori, però noi abbiamo un progetto basato sui giovani che ci ha dato grandi soddisfazioni. Inserire un corridore con l’età di Domenico è andare contro la nostra filosofia. Inoltre, abbiamo già 23 corridori, inserirne uno in più significherebbe togliere spazio soprattutto ai giovani. Mi si potrebbe dire ‘però hai preso Zardini’, sì, ma attenzione, la quotazione sua era assolutamente diversa da quella di Pozzovivo. Ci sono i risultati ottenuti che determinano la condizione di un corridore e capisci che Domenico Pozzovivo aveva un contratto dall’importo notevole, peraltro giustamente, perché se noi andiamo a prendere i risultati che ha fatto è in linea e merita il compenso che riceve. Questo compenso noi non potevamo assolutamente prometterglielo, anzi non potevamo proporlo e quindi per questo non l’ho neanche contattato. Comunque sia, è una questione prima di filosofia di squadra, di coerenza di un progetto: abbiamo iniziato con i vari Ballerini, Masnada, Vendrame, Sosa, Bernal e continuiamo ora perché se guardi l’età media nostra è una delle più basse. Oltre a questo c’è un motivo di natura economica. Io auguravo a Pozzovivo di trovare un compenso che probabilmente non poteva essere il compenso precedente, ma comunque importante.
Come è andato il vostro ritiro?
Abbiamo fatto un buon raduno a Benidorm. Ho fatto la riunione con tutti i corridori, i direttori sportivi e i due medici per dare delle indicazioni precise sulla nuova stagione agonistica, poi ho voluto avere un colloquio personale con ogni corridore assistito con il suo direttore sportivo. Noi abbiamo diviso i corridori tra i cinque direttori sportivi e abbiamo fatto le riunioni in questo modo, ad esempio con Righi e Tesfatzion. E lì ho analizzato tutto. La situazione è sotto controllo e stiamo andando verso la giusta direzione.
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